Perché serve

La nostra è la società della complessità. Ciascuno è portatore di uno sguardo e di una prospettiva particolare, ciascuno si confronta con l’altro portando valori, interessi, principi che gli sono propri, e che spesso sono “diversi” da quelli dell’altro. Questa complessità spesso ci fa sentire sotto scacco; ci lascia impotenti. Conflitti anche aspri sembrano innescarsi in maniera autonoma, crescere rapidamente e diventare insanabili.

C’è gran bisogno di modalità di incontro basate sul riconoscimento e rispetto reciproco, di modalità decisionali e di soluzione dei problemi al tempo stesso costruttrici di terreni comuni e in grado di ampliare le possibilità di scelta e di iniziativa di ognuno.
In una parola c’è urgente bisogno di più leadership facilitativa, in grado di promuovere più creatività e più dialogo.

L’approccio che proponiamo parte da queste premesse, si basa sull’ascolto attivo – “se vuoi capire che cosa il tuo interlocutore sta dicendo, devi assumere che abbia ragione” – sull’apprendimento reciproco, sull’esplorazione dei mondi possibili.

Si tratta di modalità di coinvolgimento degli individui e dei gruppi, di gestione delle relazioni, di stimolo alla creatività che consentono di attivare le risorse che possediamo, di generarne di nuove, e di metterle al servizio degli obiettivi fissati, individuando soluzioni e risposte innovative che prima non erano entrate nell’orizzonte del possibile.

Per farlo, possono essere utilizzate metodologie e strumenti diversi, messi a punto in decenni di pratiche a livello internazionale.
Di volta in volta, a partire dalle specifiche caratteristiche del progetto e dalle esigenze espresse, Ascolto Attivo adotta le tecniche più adatte, modulandone l’uso nelle diverse fasi del processo, per garantirne l’efficacia.

 

Open Space Technology all'Isola

Open Space Technology all’Isola (foto Carlo Rotondi)