Milano Partecipa

Per Milano Partecipa Ascolto Attivo ha proposto un workshop dal titolo “Presente, passato e futuro della partecipazione a Milano”. Insieme con noi, Sara Seravalle per il visual recording dell’incontro.

Il workshop intendeva avviare una riflessione su quanto finora è stato fatto dal punto di vista della partecipazione in città e ragionare insieme su come vorremmo che venisse intesa e praticata in futuro. Si tratta di un primo incontro che ha messo le basi per successive elaborazioni.

Il workshop si è avviato invitando i partecipanti a rispondere a una serie di domande, presentate con lo strumento della facilitazione visuale; l’obiettivo era comprendere da chi era composto il gruppo dei partecipanti, quali esperienze e quali interessi li accomunavano.

Abbiamo voluto che i partecipanti al workshop fossero protagonisti dell’incontro, per questo, abbiamo provato a comporre, a partire dalle esperienze dirette dei partecipanti, una linea del tempo che raccogliesse le iniziative partecipative che si sono svolte in città a partire dal 2009. Da quanto condiviso, emerge che le esperienze partecipative sono iniziate in città alla fine degli anni Novanta; sono gradualmente aumentate all’inizio degli anni 2000 e hanno poi visto una netta intensificazione a partire dal 2010.

La seconda fase del workshop ha previsto una riflessione in piccoli gruppi per far emergere criticità e aspetti positivi dei percorsi partecipativi e la successiva condivisione in plenaria.

Nei racconti dei partecipanti al nostro workshop, i percorsi realizzati nella città di Milano sono stati considerati come un’occasione di protagonismo e di progettualità condivisa, strumento per la coesione sociale e per la generatività; è stato sottolineato inoltre che il Regolamento di cui Milano dispone è un ottimo strumento: alcuni aspetti e possibilità però non sono conosciute dai cittadini né applicate.

Molto si può fare per migliorare la qualità dei processi: innanzitutto serve una maggiore comunicazione per far sì che la partecipazione sia numerosa, che sia presenti tutti i punti di vista, anche quelli più critici, e che si raggiungano anche i target più refrattari (anziani e adolescenti). Si è sottolineato l’importanza che a questi processi partecipino i funzionari e i tecnici del Comune. In particolare, si è evidenziata la necessità di una maggiore comunicazione tra gli assessorati.  Si è parlato della necessità di fare formazione sia all’interno dell’amministrazione, sia per i cittadini. Perché il processo sia di qualità, devono esserci regole chiare, sul funzionamento, sui ruoli, e sugli obiettivi; deve inoltre essere garantita la continuità della partecipazione, lungo tutta l’evoluzione del progetto. Un altro elemento centrale è il rispetto dei tempi e la certezza sulle risorse a disposizione e sulla realizzazione dei progetti: il ruolo dei cittadini nel percorso deve essere riconosciuto e non delegittimato.

A partire dal quadro tracciato dai partecipanti, Marianella Sclavi e Lorenzo Lipparini, assessore alla partecipazione del Comune di Milano, hanno provato ad evidenziare alcuni elementi e possibili traiettorie. L’idea fondamentale è che sia necessario un salto di qualità nei processi, per muoversi verso una vera democrazia deliberativa. È stato sottolineato come i percorsi partecipativi richiedono un tempo di preparazione, un tempo per “corteggiare” e coinvolgere tutte le persone che possono avere contributi importanti in merito al progetto. È importante includere la società nella sua complessità, nella pluralità di punti di vista che essa esprime.

La formazione è necessaria per i cittadini come per i dirigenti e i funzionari della pubblica amministrazione: siamo tutti poco consapevoli dei principi che stanno alla base della democrazia deliberativa. Più in generale è necessario snellire le procedure amministrative.

Lorenzo Lipparini ha evidenziato come manchino degli esperti interni all’amministrazione e ha riconosciuto la necessità di una maggiore pervasività, all’interno degli uffici dell’amministrazione, dei principi e degli strumenti della partecipazione. Per questo, anche se il Regolamento è obiettivamente innovativo, soprattutto per quanto riguarda le attività possibili per i Municipi, è importante andare verso un suo ripensamento e arricchimento, per includere le esperienze che la città ha fatto – Bilancio Partecipativo e Dibattito Pubblico – e aprirsi a nuove possibilità.

Visual Recording a cura di Sara Seravalle